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Antintrusione

Fino agli anni settanta i sistemi antintrusione per la protezione di edifici e dei loro occupanti e/o dei beni in essi contenuti erano applicazioni tecnologiche rivolte sopratutto a banche e musei.

Successivamente l'evoluzione tecnologica a costi contenuti ne ha permesso una diffusione sempre maggiore fino all'attuale presenza in quasi tutte le case con un mix di diverse tecnologie.

I sistemi antintrusione possono essere divisi in due grandi famiglie: quelli che comunicano con i fili e quelli che comunicano via radio.

L’utilizzo dei fili o cavi (in grado di emettere un segnale di allarme qualora siano manomessi) offre, rispetto alla via radio, una comunicazione più robusta in termini di segnalamento e affidabilità tra la centralina ed i sensori ma non sempre nelle aree da proteggere è possibile passare con dei cavi in alternativa ai quali c’è la comunicazione via radio.

Gli organi di comando per l’attivazione e la disattivazione del sistema antintrusione, talvolta tutt’uno con la centralina, consentono di effettuare operazioni come la programmazione delle attivazioni e disattivazioni del sistema, il sezionamento in più zone degli edifici o delle aree da controllare, il tipo di avvisatori da utilizzare.

I comandi vengono impartiti al sistema dall’utente attraverso l’utilizzo di tastiere e specifici codici, chiavi elettroniche o meccaniche, radiocomandi, telefoni ed Internet.

I sensori per rilevare presenze non desiderate vengono posti nei punti strategici di accesso agli edifici, essi forniscono segnali di ingresso per la centralina, i sensori sono sostanzialmente di due tipi: perimetrali e volumetrici.

I sensori perimetrali posti su porte, finestre e varchi in generale, segnalano il loro attraversamento indesiderato, i sensori volumetrici monitorando gli ambienti rilevano i movimenti delle presenze indesiderate che si muovono negli stessi ambienti.

I sensori perimetrali possono svolgere la loro funzione anche con le porte e finestre aperte e la presenza di persone negli ambienti da proteggere.

Gli avvisatori in grado di trasmettere segnali di allarme in forma ottica, acustica o utilizzando le moderne tecnologie comunicative possono inviare i segnali di allarme attraverso reti telefoniche e/o Internet.

Un altro elemento cartteristico dei sistemi antintrusione è la batteria che sopperisce all’eventuale mancanza di alimentazione dalla rete elettrica.

Sistemi antintrusione e domotica

Facendo comunicare anche i più semplici sistemi antintrusione con i più semplici sistemi domotici in caso di allarme oltre alla segnalazione dello stesso allarme, possono esser svolte alcune tipiche funzioni domotiche su comando della centralina del sistema antintrusione.

Le suddette funzioni possono essere l'attivazione o la disattivazione dei sistemi di illuminazione, la disattivazione dell'energia elettrica degli edifici da proteggere e/o il bloccaggio di porte, finestre e cancelli.

Alla semplicità pratica di coordinamento e comunicazione tra i sistemi antintrusione ed i sistemi domotoci non corrisponde tuttavia la possibilità di una semplice certificazione di un sistema misto antintrusione e domotico.

Per poter certificare un sistema misto, antintrusione e domotico, l’impossibilità di certificare le funzioni svolte da un sistema domotico come funzioni finalizzate alla sicurezza degli edifici è superata con l’utilizzo di interfacce di comunicazione specifiche tra i sistemi antintrusione e quelli domotici.

La conformità alla regola dell’arte di un interfaccia di comunicazione tra sistemi antintrusione e sistemi domotici è dettata dalle norme CEI 79-2 e CEI 79-3 che specificano sia le caratteristiche costitutive dell’interfaccia sia gli schemi di riferimento, tuttavia è proprio tale interfaccia a limitare significativamente lo scambio di dati tra i due sistemi riducendone notevolmente il numero di funzioni svolte rispetto ad un sistema privo di tale interfaccia.

Un sistema misto, antintrusione e domotico, non permette agli installatori di rilasciare un certificato di corretta installazione secondo la regola dell'arte non essendo le funzioni domotiche progettate e collaudate per le finalità di sicurezza che si prefigge il sistema antintrusione.

L'assenza della certificazione lede quindi le garanzie all'utente sull'intero sistema misto sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista commerciale.

Atteggiamenti antintrusivi

Accanto all’adozione di sistemi antintrusione sicuri ed efficienti è buona norma anche adottare degli atteggiamenti prudenti per salvaguardare l’inviolabilità delle proprie case: conoscere i vicini e scambiarsi i numeri di telefono, per poterli contattare o essere contattati in caso di necessità.

Evitare di lasciare le chiavi di casa ai vicini e/o provvedere personalmente alla realizzazione di duplicati e simili; evitare di allegare alle chiavi targhette con nome ed indirizzo; evitare di lasciarle in posti facilmente intuibili e vicini all'ingresso.

Non mettere al corrente tutti i vicini e/o le persone conosciute dei propri spostamenti, in caso di assenze prolungate possono essere utili dispositivi a timer, programmabili per l'accensione e lo spegnimento a tempi stabiliti di luci.

Indipendentemente dal tipo di sistema antintrusione scelto affidarsi sempre a ditte e/o tecnici specializzati per l’installazione e la manutenzione, bene se le ditte e/o tecnici possono mostrare delle credenziali meglio se tali credenziali sono verificabili attraverso persone fidate.

In ogni caso non rendere noto a conoscenti e/o vicini il tipo di sistema antintrusione adottato.

Fondamentale è la manutenzione dei sistemi antintrusione.

Una scarsa attenzione potrebbe dare luogo ai fastidiosi falsi allarmi, tra essi il più classico è il caso che si verifica con il tipico e singolo temporale estivo che fa saltare la corrente elettrica ed il sistema anintrusione che và in tilt avendo la batteria scarica (per scarsa manutenzione).

Da ciò ne consegue l'attivazione della sirena di segnalazione che resta spiegata per intere giornate e nottate fino all'esaurimento della propria batteria tampone.

Antintrusione e norme di riferimento

CEI 79-2-3-5-7-8-9-16
CEI EN 50130

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